NON SI FA NOTARE - Lo stile della Volkswagen Passat non è di rottura, anzi: linee “pulite”, pochi tratti originali nel frontale e, dietro, i fanali che si incontrano, proprio come su tutte le più recenti vetture della casa. Dentro, invece, cambia parecchio. Lo schermo del sistema multimediale è a sbalzo, montato in alto e di grande diagonale: 12,9 o ben 15 pollici (come quello dell’esemplare su cui siamo saliti). Il software è il più recente della casa, ovvero il MIB4 che ha debuttato sulla ID.7 (qui i dettagli): si caratterizza per un’interfaccia ricca ma piuttosto intuitiva, tanto che i comandi del “clima” e dei sedili riscaldabili rimangono sempre in primo piano nella fascia inferiore. Dato che tutte le Passat sono con cambio robotizzato a doppia frizione, fra i sedili ci sono degli ampi vani e il comando della trasmissione a leva è stato spostato dietro al volante, sulla destra: anche questa una soluzione ripresa dalla ID.7, al pari del comando sulla sinistra della corona per gestire luci e tergicristalli.
TOUCH MIGLIORATO - Purtroppo non sono stati inseriti dei comandi fisici per il “clima”, che si gestisce come sulla Golf (con la quale l’auto condivide la meccanica, sebbene evoluta) da una striscia sensibile al tocco alla base del display: scorrendoci sopra il dito si regolano la temperatura e il volume dell’audio. Rispetto alla Golf, se non altro, qui tutto è retroilluminato per essere visibile anche di notte. La casa, comunque, ha dichiarato che i futuri modelli torneranno ad avere molti comandi fisici e ci è stato anche chiesto quale reputavamo la soluzione migliore fra bottoni e rotelle. Confermati, invece, i comandi fisici al volante: quelli a sfioramento visti su alcune recenti auto del gruppo non verranno riproposti. Nuovi, inoltre, i sedili massaggianti.
100 KM A CORRENTE - Su questa Volkswagen Passat debuttano anche dei nuovi ammortizzatori a controllo elettronico DCC Pro, la cui gestione della taratura è maggiormente integrata con gli altri sistemi di guida, tanto che può variare attimo per attimo in base a quanto “comunicato” dai sensori di bordo e al tipo di sterzata, frenata e accelerazione. Confermate le 2.0 a gasolio, con 122, 150 o 193 CV (quest’ultima solo 4x4). A benzina ci sono dei 2.0 turbo da 204 o 265 CV (che difficilmente vedremo in Italia) mentre le ibride sono tutte 1.5 turbo: la mild ha 150 CV, mentre le plug-in 204 o 272 CV. Queste ultime sono interessanti perché accettano molta corrente in ricarica: 11 kW dalle colonnine a corrente alternata e ben 50 da quelle super-rapide a corrente continua. Nel secondo caso, bastano 25 minuti per passare dal 10 all’80% della carica: la batteria ha una capacità utile di ben 19,7 kWh e, secondo la casa, permette di percorrere circa 100 km in elettrico.
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