Accanto alle numerose novità introdotte dalla Finanziaria sul fronte "auto", nel corso del 2007 il Governo - stando alle recenti dichiarazioni del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi - avrebbe intenzione di varare una serie di provvedimenti per la sicurezza stradale, fra cui la riforma degli esami per la patente di guida.
Anche se è ancora tutto in fase embrionale, Bianchi ha infatti annunciato l'intenzione di rendere più severi gli esami per il conseguimento della patente, paventando anche l'introduzione di un limite di potenza per i neopatentati. Se la riforma andasse in porto, a distanza di un certo periodo dal conseguimento del documento di guida, questi ultimi dovrebbero sostenere un altro esame per poter condurre auto più potenti.
"Le statistiche dicono che le categorie più a rischio sono i giovani fra 18 e 24 anni e gli utenti delle due ruote - ha osservato il ministro - perciò abbiamo intenzione di introdurre subito un limite di potenza per i neopatentati".
E mentre alcune associazioni di consumatori, come Adiconsum e Federtrasporti, polemizzano con il provvedimento, a Radio 24 il ministro Bianchi ha candidamente confessato che, in alcune occasioni, non ha rispettato i limiti. Nonostante gli immediati tentativi di attenuare la portata della dichiarazione ("È colpa dell'autista" e "Si è trattato di infrazioni di poco conto commesse in città fra un semaforo e l'altro"), a qualcuno non sarà sfuggita l'analogia con l'ex ministro Enrico Ferri, padre dei "110 km/h", multato per aver superato il severo tetto da lui stesso imposto.
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